Sì e No...

Il nostro mondo è fatto di sì e di no, che non corrispondono mai alla verità, ma solo alla realtà di fatto.

La realtà è ormai scambiata per la verità: quel che c'è, è!

Eppure, il Vangelo ci dice che il dire sì o il dire no, non corrisponde affatto con quello che esiste in realtà.

La parola inganna e fa da apparenza e incanta la coscienza, ma non dà a noi quello che c'è in realtà, ma solo la sua illusione.

Lo stacco tra parola e fatti ci ricorda che tra dire e fare c'è di mezzo il mare, da attraversare, e questa non è cosa facile e usuale.

Il sì e il no, nella vita, sono solo due onde del percorso oceanico della vita, non possono ridursi a essere considerate in sé: occorre vedere quello che avviene, al di là della parola.

Non fidarci delle parole, ma guardare alla realtà, che ci indica la verità delle cose.

E delle persone…

 

 

Il Signore assume sempre

 

Il Signore assume sempre, perché per Lui è importante quello che siamo e non quello che facciamo.

Lui non guarda al curriculum vitae, ma alla vita che scorre e non ha tempo da perdere.

L'occasione va colta, e Lui ci invita a farlo pienamente, senza condizioni predefinite.

La vigna del Signore accoglie tutti, in essa per tutti c'è posto, e non ci sono posti definiti e particolari.

Essere nella vigna come lavoratori e mai come padroni, questa è la nostra identità.

Riconoscere il padrone non è soggezione, ma attenzione alla centralità della nostra libertà, che non consiste nell'essere sciolti da ogni cosa e da tutti, ma dall'essere ancorati a qualcuno di valido: a Lui.

 

 

Misurare il perdono

Non è possibile dar misura e peso al perdono.

Esso è gratuito.

Non vuole essere misurato, ma solo amato.

Ogni considerazione umana annulla il percorso del dono.

Facendone un diritto per sé e contro l'altro.

Dimenticandosi di aver ricevuto in dono, ci si innalza.

Superbamente, sopra Dio e sopra ogni cosa, e sull'altro.

Voler smettere di percorrere la strada del dono è tentazione.

Privilegiando quella del diritto e del dovere legali.

Cristo richiama all'uomo che niente è nelle sue mani.

Se credi, tutto è in mano di Dio.

Se non credi, tutto è destino.

Ma niente è cosa tua.

Tanto meno il perdono.

 

 

NON DIR LE COSE PIACE, DIRLE VALE


Mantenendo i buoni rapporti con parenti e vicini è cosa buona e giusta, e dal punto di vista umano rende piacevole la compagnia, almeno finchè la barca va…
Poi, magari, un giorno, ecco che tutto cambia, a causa di subentrati interessi, o divergenze, e allora siam pronti a scannarci a vicenda.
Il piacere piace, ma non dura granchè, ed è sempre esposto al non valore, alla non garanzia di una validità sopra ogni cosa.
 
Il Vangelo invita a dir la verità.
Ma non la mia, quella che io ritengo sia.
La Verità.
Quella di Dio, nella quale ci dobbiamo rispecchiare per essere noi stessi, al di là delle voglie e delle compagnie, del piacere o del dispiacere, delle antipatie o simpatie, degli interessi vari.
La Verità è gratuita e libera, in Dio.
E se ce ne facciamo testimoni, anche in noi.
A costo di farci nemici e contrarietà, e non essere piacevoli.
 
Ma il Vangelo non dà pasticcini, ma valore di vita, maturazione cruciale, partendo da noi, che con fatica accogliamo la Verità, per esserne segno e testimoni.
Ecco ciò che vale per la nostra vita, dice il Vangelo.