Mantenendo i buoni rapporti con parenti e vicini è cosa buona e giusta, e dal punto di vista umano rende piacevole la compagnia, almeno finchè la barca va…
Poi, magari, un giorno, ecco che tutto cambia, a causa di subentrati interessi, o divergenze, e allora siam pronti a scannarci a vicenda.
Il piacere piace, ma non dura granchè, ed è sempre esposto al non valore, alla non garanzia di una validità sopra ogni cosa.
Il Vangelo invita a dir la verità.
Ma non la mia, quella che io ritengo sia.
La Verità.
Quella di Dio, nella quale ci dobbiamo rispecchiare per essere noi stessi, al di là delle voglie e delle compagnie, del piacere o del dispiacere, delle antipatie o simpatie, degli interessi vari.
La Verità è gratuita e libera, in Dio.
E se ce ne facciamo testimoni, anche in noi.
A costo di farci nemici e contrarietà, e non essere piacevoli.
Ma il Vangelo non dà pasticcini, ma valore di vita, maturazione cruciale, partendo da noi, che con fatica accogliamo la Verità, per esserne segno e testimoni.
Ecco ciò che vale per la nostra vita, dice il Vangelo.