Il Signore assume sempre, perché per Lui è importante quello che siamo e non quello che facciamo.
Lui non guarda al curriculum vitae, ma alla vita che scorre e non ha tempo da perdere.
L'occasione va colta, e Lui ci invita a farlo pienamente, senza condizioni predefinite.
La vigna del Signore accoglie tutti, in essa per tutti c'è posto, e non ci sono posti definiti e particolari.
Essere nella vigna come lavoratori e mai come padroni, questa è la nostra identità.
Riconoscere il padrone non è soggezione, ma attenzione alla centralità della nostra libertà, che non consiste nell'essere sciolti da ogni cosa e da tutti, ma dall'essere ancorati a qualcuno di valido: a Lui.